Ortensio Gionfra - Il frate pittore
  • Home
  • Notizie sul sito
  • Contatti
  • Dott. Tommaso Gionfra..

Ortensio gionfra

  • Realismo ed astrazione poetica
  • Alcune mostre personali
  • Presenze e Premi
  • Una intervista del 1984

Le Opere di Padre Gionfra

  • Opere Grafiche (Disegni)
  • Opere Pittoriche (Olio su tela)
  • Opere di rilievo particolare

Critiche sull'arte di Gionfra

  • Mario Lepore
  • Carlo Giacomozzi
  • Attilio Freschi
  • Vanni Ronsisvalle
  • Gian Luigi Rondi
  • Remo Alessandro Piperno
  • Renato Marmiroli
  • Libero De Libero
  • Libero Bigiaretti
  • Mario Menghini
  • Marzio Bugatti
  • Giuseppe Filippetti
  • Vittorio Scorza
  • Gualtiero Da Via
  • Ugo Moretti
  • Gaetano M. Bonifati
  • Augusto Giordano

Testimonianza critica di Vanni Ronsisvalle

...dipingere una città. Per un pittore incline come padre Gionfra all'uso parsimonioso e controllato dell'effetto, alla predilezione di impasto tonali delicati, sommessi (in realtà sontuosamente investiti di una luce tutta particolare che vibra dall'interno) deve essere stata impresa viscerale e sofferta.
Il francescano padre Gionfra è un "guardatore di cose", di oggetti, di scorci; si direbbe più votato al particolare che alla suggestione dei grandi spazi se non per infondervi quella misteriosa vocazione assai personale alla rarefazione ed insieme alla precisione corporea della metafisica spiegabile forse con alcuni suoi passaggi nello studio di De Chirico, con i consensi manifestatigli da Buzzati e da Mario Lepore nelle provvisorie stagioni milanesi dell'artista.
Dipingere una città come Latina, ossia calarsi nella scenografia di un paesaggio urbano alzato di colpo in aura "razionalista", senza appigli che non fossero la falsa modestia del geometrismo e del "ritorno dell'ordine", Gionfra l'ha risolto applicandovi - con affascinata percezione di verità appena percettibili - il suo modo pittorico, un modo per il quale un fascio di cardi in un vaso, i convolvoli intimi di una conchiglia, bottiglie e barattoli soffusi dei patetici splendori del grigio, del rosato, del bruno congelano le emozioni visive di chi guarda ma nel contempo ne liberano la fantasia verso gli spazi della pura contemplazione.
Di queste occasioni alla serena lettura del mondo in padre Ortensio Gionfra ve n'è un vero e proprio dispendio.
I dipinti passano sotto gli occhi - il montaggio della mostra comprende correttamente non solo i paesaggi urbani ed agresti (non va infatti eluso il ricordo degli specchianti acquitrini che prima della bonifica ispirarono Giulio Aristide Sartorio, il Cambellotti ed il Bocchi, la musa tardoromantica di Aleardi) ma anche correttamente composizioni, nature morte, scorsi quasi premesse e studi preparatori delle visioni di Latina ex - Littoria - passano sotto gli occhi tutti collegati da tale continua operazione di imbrigliamento dell'immediato emotivo; sembrerebbero opere della memoria, ispirazione a posteriori, reffreddate nel chiuso dello studio deserto di modelli; invece è tutto "dal vero" e tutto "en plen air"; senti in questi quadri la fisicità della fatica per conquistarsi il "punto di vista" e per difenderlo dai disturbi che ormai aggrediscono anche i luoghi più riservati; l'oasi di Ninfa che innamora padre Gionfra, e persino il suo studio sotto il tetto del convento di San Bonaventura tra i silenzi del Palatino.
Così i tetti, le terrazze, le quinte di case squadrate e semplicisticamente celebranti il cubo e l'arco improprio (mentre alle spalle insorgono minigrattacieli ed i simulacri dell'industria medioleggera) padre Ortensio li avvolge nello stesso colpo d'occhio pittorico; esulando dall'inevitabile citazioni del pre-impressionismo alla Corot, dal persino facile riferimento a Morandi (ma, a ben guardare, Gionfra qui si concede - nel ritrarre vasetti, libri allineati su mensole pericolanti - trasgressioni e godimenti più innocenti, non spinge sino al grado zero l'automutilazione del sentimento, rimane seraficamente obbligato alla bellezza della "cosa in se" tutto questo fa dire di lui a Libero De Libero: "...continua a ricavare l'ineffabile degli umori di una effusione di palpiti che in sordina strisciano su tastiere remote".
Non più remote di una giovanile Parigi di padre Ortensio Gionfra che ancora gli palpita nella tavolozza per le "effusioni" della sua grigia luce splendente, questa si, tutta di memoria.

Vanni Ronsisvalle

© 2013 - 2022 OrtensioGionfra.com

Questo sito è il sito ufficiale di Padre Ortensio Gionfra ed era di proprietà del Dott. Tommaso Gionfra (clicca qui per info su quest'ultimo). È stato realizzato facendo riferimento a materiale fornito quest'ultimo e a libri/documentazione varia.

Si vieta l'utilizzo di quanto presente senza autorizzazione esplicita. Per ulteriori informazioni di qualsiasi genere e/o commenti si prega di fare riferimento alla pagina "contatti".

Opere

Disegni

Olio su tela

Opere di rilievo

Collegamenti

Contatti

Realismo ed astrazione poetica

Alcune mostre personali

Presenze e Premi

Una intervista